C’era una volta una bambina piccola piccola, che si chiamava Serena Cruz

Nel 1988 scoppiò un caso nazionale che forse è il caso di ricordare, quando un uomo, dichiarandosi padre naturale di una bambina filippina, la portò in Italia dove fu successivamente adottata anche dalla moglie.

Quando il Tribunale gli chiese di sottoporsi all’esame del DNA questi si rifiutò. La faccenda andò avanti per circa un anno, alla fine del quale il Tribunale portò via Serena prima in istituto e poi ad un altra famiglia. Tutti i ricorsi della prima famiglia vennero respinti. Il percorso successivo della bambina non fu affatto semplice fino alla decisione, una volta maggiorenne, di tornare a vivere con la prima famiglia, a cui ha sempre sentito di appartenere. Interrogata sulla sua storia Serena risponde: “Mi auguro che una storia come la mia non capiti più a nessun altro bambino. Se dovesse ripetersi una vicenda del genere, spero che la giustizia non faccia gli stessi sbagli che ha fatto con me. Se papà’ Giubergia ha sbagliato, avrebbero dovuto prendersela solo con lui. Io e mio fratellino cosa c’entravamo?”. http://www.repubblica.it/2004/e/sezioni/cronaca/serenacruz/serenacruz/serenacruz.html

A quel tempo io non ero ancora pediatra e frequentavo un reparto ospedaliero, mi ricordo il mio allora primario, lo splendido Prof Sergio Mori che liquidò in poche parole la faccenda dicendo: “non si levano mai i bambini alle mamme; se il padre ha sbagliato è lui che deve pagare non il bambino! La piccola oramai è allevata da un anno in quella famiglia e lì deve rimanere”. Lo ricordo ancora, tanta impressione mi fece. Ed ecco infatti la risposta di Serena, oggi donna. Aveva ragione il Prof Mori.

Non si levano i bambini alle mamme. Così facendo si crea solo dolore: al bambino, alle madri, ai padri, agli altri genitori affidatari ed adottivi, alla società! E che idiozia pensare di poter “resettare” un essere umano. Il bambino tornerà sempre, anche da adulto se non vi riesce prima, a ricercare la famiglia che lo ha accudito ed accolto, l’adulto che gli ha voluto un bene sincero! Peccato che il mondo giuridico non abbia imparato niente e non riesca a distinguere tra punizione degli adulti e punizione dei bambini, sebbene, non vi sia metodo migliore per punire l’adulto che ama, di togliere e punire il bambino, oggetto d’amore!