Adozione ed omosessualità: perchè dimentichiamo i bambini?

Si accende il dibattito sulla adozione di bambini da parte di persone omosessuali, adozione o riconoscimento di figli avuti coi vari uteri in affitto o inseminazioni nel mondo per poi crescerli in coppie omosessuali. Sono convinta che sia essenziale riportare questo mondo così impostato sulle esigenze, desideri, diritti e prepotenze degli adulti ad una visione a misura di bambino. Anche perchè questi bambini che denigriamo e calpestiamo oggi non sono altro che gli adulti di domani che avranno in mano il mondo e il suo destino. Due persone omosessuali non possono crescere un bambino, non perchè non siano in grado di esser genitori, non lo curino, non lo amino, non possano garantirne le necessità ma per questo aspetto così importante che viene tirato in ballo solo quando serve agli adulti e dimenticato quando è controproducente per loro: il diritto di ogni cucciolo umano ad avere un padre ed una madre, come la natura prevede. Ed andare contro natura non è né intelligente, né prudente.
Se la natura ha previsto un padre ed una madre, nelle specie di mammiferi, difficile pensare che abbia sbagliato. Se succede, per i vari eventi della vita di non avere il babbo o la mamma, perchè uno se ne va, perchè un altro muore o per mille svariati motivi, il bambino vivrà e crescerà bene lo stesso, ci mancherebbe, grazie ai mille meccanismi di compenso che la natura ha previsto per lui. Ma un genitore che se ne va, muore, si allontana …lascia comunque spazio all’immaginario, ai ricordi, alla fantasia di un padre o di una madre. Non c’è il diverso, c’è comunque l’uguale, quello che è da migliaia di anni e per tutti i bambini del mondo. E la 1° guerra mondiale, che ha “fatto” 4 milioni di vedove in Europa ha ampiamente dimostrato come si cresca anche senza padre. Ma il padre nell’immaginario e nel ricordo c’era, ed in maniera spesso molto importante. Questo far prevalere i bisogni, anche comprensibili, di adulti che devono per forza imporre le loro scelte ed i loro desideri come prevalenti, senza neanche “pensare” ai possibili danni dei bambini, fa paura. Ed è indegno che si senta dire “ma ci sono tanti bambini abbandonati”… il bambino adottabile, non è meno importante del bambino che nasce in famiglia. Ha i medesimi bisogni, desideri, necessità. Non è un bambino di serie B, anzi, essendo uno che ha già sofferto, ha diritto ad una tutela maggiore. Non è giustificabile che….siccome tanto è in situazione disagiata….allora meglio di niente…! Non va bene. E perchè per loro non dovrebbe valere il tanto abusato “diritto alla bigenitorialità”??? come li mettiamo insieme? quello che pare un “obbligo” alla bigenitorialità dei figli di separati che non vogliono vedere un genitore (vedi Leonardo di Cittadella) o le bambine australiane che volevano vivere in Australia con la madre (pare) e l’assenza anche di “speranza” di bigenitorialità degli eventuali figli di omosessuali.
Non parliamo poi della peculiarità del rapporto con la madre. Se la paternità e la maternità sono rapporti esclusivi, ineludibili, importantissimi e complementari, va puntualizzato che il rapporto con la madre è particolare: è un rapporto carnale, l’unico insieme a quello di due adulti che si uniscono sessualmente. Il rapporto madre/figlio è fatto anche di sangue, di carne, di odori, di rumori che iniziano al concepimento, ed anche prima, dalla preparazione ormonale ad un concepimento, per proseguire in gravidanza, per esplodere al parto, per continaure con l’allattamento…per poi permettere un distacco ed una autonomia gradualmente, piano, via via, passo dopo passo, secondo quella esclusiva diade madre/bambino. Il rapporto che ne nasce è, fin da subito e soprattutto all’inizio, sensoriale, neanche cosciente. La cosiddetta “preoccupazione materna primaria” è fatta di un gioco di ormoni, stimoli nervosi, contatti sinaptici che neanche immaginiamo, che stanno venendo alla nostra conoscenza giorno dopo giorno, sempre di più. Le madri “sentono” i figli, ancor prima di “razionalizzarli”. E’ per questo che un bambino piccino deve stare con la mamma, e via via si può sempre più allontare, ma il distacco brutale, è sempre un’aggressione ed una violenza.
Gli omosessuali hanno tutti i diritti di esser tutelati, di stabilire relazioni tra loro che siano riconosciute da un punto di vista legislativo, che li aiutino, li garantiscano, ma far ricadere questi diritti con prepotenza schiacciando il ben più importante diritto del bambino ad una crescita equilibrata, serena, armonica, che, almeno nell’immaginario, preveda per lui un babbo ed una mamma, mi sembra un’altra vigliaccata della società moderna.