La risposta della signora ‘schiattosa’

Vengo chiamata direttamente in ballo in una serie di questioni ed allora….nonostante lo scarsissimo tempo…. è necessaria una risposta!!!

http://mobbing-genitoriale.blogspot.it/2015/06/pas-signore-schiattose-allassalto-di.html

  1. Ci si chiede, cioè: perché introdurre un concetto come la PAS, e la punibilità di chi la provoca, equivale a impedire la difesa delle donne, come sembra affermare la collega dr.ssa Pignotti? Che ci azzecca, anche questo?

È molto semplice e facilmente intuibile. Nel 90% circa di quei divorzi cosiddetti ‘conflittuali’ siamo davanti al maledetto fenomeno che va sotto il nome di Violenza Domestica, vera e propria ‘pandemia’ con effetti disastrosi sull’individuo, sulla famiglia e sull’intera società. La violenza domestica è agita nell’86% dei casi dagli uomini contro le donne. Di fatto quindi, la violenza maschile è un vero fenomeno sociale con impatto gravissimo sulla società. Nel 40-60% dei casi il marito violento diventa o è anche un padre violento e comunque, anche quando la violenza rimane contro la moglie, i figli sono vittime di ‘violenza assistita’ che provoca nel bambino gli stessi danni della violenza subita. In tutti questi casi, quando la donna trova la forza, perché non sempre succede, di chiedere il divorzio è evidente, normale ed anche OBBLIGATORIO che ella cerchi di proteggere i figli dal padre, che denunci il marito cercando di difendere sé stessa ed i figli e di avere protezione e Giustizia. E’ anche evidente che un bambino che ha subito violenza o ha visto, udito, percepito, la violenza del padre sulla madre o ne abbia anche solo visto i segni successivi, può non voler andare  dal padre, vederlo, parlargli, trascorrere il fine settimana solo con lui. Può avere paura di lui. Purtroppo il padre/marito violento tende molto più del padre ‘normale’ a chiedere la custodia del figlio e, nel 70% dei casi, la ottiene!

Questo è il capitolo più importante e pericoloso di tutto il complesso affare separazioni/divorzi.

Lo stesso Gardner ha sostenuto che, dinanzi a violenza domestica, la diagnosi di PAS non possa essere applicata. Purtroppo però, guarda caso, non ha MAI chiarito i metodi della diagnosi differenziale. Né lo hanno fatto i suoi seguaci.

Ricordo che l’iter diagnostico della PAS non prevede diagnosi differenziali, contrariamente alla totalità delle malattie ‘vere’, e si basa su ‘valutazioni’ meramente soggettive e non obiettivabili, senza alcun riscontro oggettivo. Quindi la PAS c’è se lo dice l’esaminatore! Punto e chiuso!

Tutto ciò, nell’era della Medicina delle Evidenze, fa accapponare la pelle!!!

Così, a seconda del pensiero dell’esaminatore, i motivi del rifiuto del bambino diventeranno ‘futili, deboli’ e la campagna di denigrazione ‘immotivata’. Poco importa cosa sia accaduto tra le mura domestiche! Anzi, se la madre insiste e denuncia nel tentativo di chiarire, le sue diventano, per definizione, ‘false accuse’, capitolo, per l’appunto tanto, ma tanto caro, ai sostenitori della PAS.

Se quindi, a seguire, ci mettiamo che:

la denuncia è falsa, i motivi del rifiuto sono deboli, il bambino parla per indottrinamento, la madre è sicuramente una manipolatrice, va da sé che il bambino le vada portato via per darlo in pasto ad un padre violento e/o a psicologi violenti che ‘trattano’ la PAS a suon di minacce (non rivedrai più la mamma, tu ci andrai ti piaccia o no, farò ordinare al Giudice di portarti via con la polizia, etc) ….

E quindi, va da sé, che, appena annusata la trappola nella quale la donna potrebbe cadere, la madre non denuncerà più il marito violento, rimette le querele, non chiederà più la separazione per non venire separata da suo figlio e continuerà a vivere nella violenza che tanto male fa a lei, al bambino ed alla società.

Fino alle estreme conseguenze. Tanto è vero che la PAS è considerata il principale fattore dell’impennata di feminicidi e figlicidi!!!!

Abbastanza chiaro??? Ergo la PAS è tacciata di ‘bloccare la Giustizia penale’, ‘imbavagliare’, la madre, il bambino, ed infine i Magistrati, cui viene chiusa la bocca con un richiamo ad una scienza che, di scienza, non ha niente. Adesso è più chiaro?

  1. D’altra parte, esiste una sentenza di Cassazione che -ahimè ahimè!- invoca proprio la PAS e revoca l’affido ad un padre perché ha indotto, appunto, la PAS nella figlia. Studiatevela bene: è la N. 5847 dell’8 marzo 2013

Ne esiste anche un’altra, datata pochi giorni dopo che invece la nega e ne impedisce l’utilizzo nelle aule dei Tribunali, è la N. 7041 del 20 marzo 2013. Se la studi bene chi ha dubbi.

Purtroppo, come ho già ampiamente sostenuto, l’ideologia contro donne e bambini sostenuta dalla falsa scienza, è dilagata nei Tribunali in questi 20 anni ed è finita ad annebbiare le mente dei Magistrati che, invece di buttare a calci i cosiddetti CTU pieni di fantasia fuori dai Tribunali, si affidano a loro in un atto di fiducia assolutamente fuori luogo. E questo è il risultato: due sentenze contrastanti nel medesimo mese. Ma i Magistrati, purtroppo, mi  consta non facciano revisione di risultato! Peraltro, di pregiudizi contro l’infanzia ne sono intrise le sentenze della Cassazione, pensiamo a Federico che si doveva custodire da solo ad 8 anni mentre, tolto al genitore protettivo, veniva lasciato solo nelle mani di uno psicopatico criminale in uno spazio protetto ‘dalla pioggia e dal vento’. Pensiamo alla 11 enne violentata dall’assistente sociale che ha ottenuto le attenuati per la ‘relazione d’amore’ e così via.

  1. Per caso, si vuole far passare l’obbligo di considerare le mamme separate sempre incapaci di indurre nei figli comportamenti come quelli che vanno sotto il nome di PAS? Vale a dire sempre incapaci di “ingenerare nel minore sentimenti di astio, disprezzo o rifiuto verso il genitore alienato”?

Anche qui non ci siamo proprio! I miei 25 di pediatria mi portano a sostenere che non esiste proprio il processo di ‘indurre nei figli comportamenti come quelli che vanno sotto il nome di PAS?’…’ingenerare nel minore sentimenti di astio, disprezzo o rifiuto verso il genitore alienato’.

Non è questione di padri o madri! È questione di bambini.

E qui torno su cosa è un bambino. Per l’appunto, i sostenitori della PAS hanno creato quel mostro che io chiamo ‘l’idiota morale’, un essere ‘non persona’ non in grado di giudicare, apprendere, assumere, farsi una propria libera opinione, in altre parole incapace di autonomia. L’idiota morale della PAS!

Io invece parlo di bambini, che sono, invece, esseri pensanti, persone piccole, non piccole persone. Capaci di amare, di riconoscere chi vuole loro bene, di comprendere.  I bambini sono  fedelissimi, idealisti, si attaccano fortissimamente all’adulto accudente e sono capaci di grandi sforzi per difenderlo, padre o madre che sia, mostrando una forte preoccupazione, per quel padre e/o quella madre, una grandissima sensibilità verso di loro. Il bambino può essere molto maturo e presente, soprattutto se ha sofferto molto. È capace di decidere, di dare il suo consenso alle cure, è capace di analizzare. E se c’è stato il tempo per costruire una relazione coi genitori, la relazione gli appartiene, è fra lui e quel genitore, non tra altri.

Così, una madre che parla male del padre, ottiene solo l’effetto di fare attaccare il figlio ancor di più al padre, e viceversa. È l’alienante che viene ‘alienato’. Spesso l’alienato è il principale artefice della propria alienazione.

Come non si può indurre all’odio, in una relazione d’amore, non si potrà mai indurre amore e rispetto verso qualcuno se l’altro non vuole amare o affezionarsi. Le cosiddette ‘terapie’ della PAS hanno solo lo scopo di ottenere obbedienza, ed infatti si avvalgono di urli, minacce e costrizioni, come in tutti i regime autoritari. E tutto ciò può funzionare, l’obbedienza viene ottenuta, ma fin tanto che il figlio non sarà cresciuto e renderà al padre (o alla madre se questo è il caso) tutta l’aggressività, la violenza, l’odio ed il rancore accumulati e che questi si merita.

Ma nel frattempo….. molti ‘terapeuti della PAS’ hanno fatto tanti soldini. Questo è la PAS! Solo un affare di violenti e di soldi, molti ma molti soldi, per molte vie [1].

‘One has to wonder if some of the interest on the part of mental health practitioners supporting the inclusion of PAS or PAD in DSM-5 has more to do with economic self-interest than with any belief that it would lead to improved clinical practice.’

E per non cadere nell’aria fritta, e fare discorsi da pizzicagnolo, non ci si confonda col fatto che si ha tutti esperienza di separati che parlano male dell’ex-partner anche dinanzi ai figli. E’ evidente che questi sono comportamenti sbagliati, da correggere, da bandire, per quanto comprensibili visto che si divorzia perché non si va più d’accordo e generalmente su fatti gravi. Ma arrivare a dire che, sulla base di commenti cattivi, si possa interrompere una relazione sana con un genitore è veramente un’idiozia e per crederci bisogna non avere la minima esperienza di bambini, né di relazioni intrafamiliari. Oppure fare finta di crederci, come è più probabile, magari proprio per i tanti soldini che ci possiamo trovare in tasca con infinite psicoterapie assolutamente senza senso.

C’è un unico caso in cui il bambino può schierarsi dalla parte di un genitore violento, che in genere è il padre, ed è quando per troppi anni il figlio ha vissuto quella violenza ed ha di fronte una madre ormai incapace di difenderlo, distrutta da legami contorti, violenti, negativi. Anche qui è solo la cultura vera della violenza intrafamiliare che permette la corretta diagnosi, attraverso un atteggiamento prudente e collaborativo multidisciplinare, non certo l’idiozia della PAS.

  1. Federico

Si eviti di nominarlo! Si eviti di fare diagnosi senza conoscere cartelle cliniche e quant’altro. Federico è morto per colpa di un sistema che non ha creduto né a lui né a sua madre, che non ha ascoltato né lui né sua madre e che, a fronte di fatti e comportamenti, invece di guardare agli eventi si è rifatto alla PAS, al rifiuto immotivato’, ‘alla necessità obbligatoria di frequentare il padre’, anche se violento ….altrimenti il bambino avrebbe sofferto di una non meglio precisata psicopatologia, che deve essere scritta da qualche parte nel medesimo capitolo del DSM V che contiene la PAS. Forse mi hanno strappato le pagine, io non riesco a trovarlo!

Certo quegli operatori hanno prevenuto lo sviluppo della psicopatologia.

Il trattamento ha avuto effetto!!! Ora a Federico non viene più niente. Ha finito di vivere. Se quei magistrati, quegli assistenti sociali avessero cercato le prove dei fatti, come chiede il loro lavoro, invece di cadere in tranelli psicologici e deliri psicoanalitici, il bambino sarebbe vivo! La madre dal 2004 ha chiesto aiuto angosciata per l’incolumità del figlio,  5 anni quell’uomo ci ha messo per ordire il piano criminale e poi ce l’ha fatta, proprio di fronte a quegli assistenti sociali, a quegli psicologi che ha preso per il fondo dei pantaloni per 5 lunghissimi anni.  ‘Non abbiamo la sfera di cristallo’ ….. 5 anni di cartelle cliniche, referti, certificati che parlavano solo di paura ed angoscia per l’incolumità del bambino!!! Scritti a chiare lettere, con le parole giuste: paura, angoscia, minacce e intimidazioni. Ma il rifiuto era ‘immotivato’…… e Federico avrebbe rischiato chissà quale malattia mentale a non frequentare un delinquente criminale. La ‘parte buona del padre‘ gli hanno dato. Eccola là la parte buona del padre:  37 coltellate ed una revolverata!

Per gentilezza, non si nomini Federico!!!

I servizi sociali hanno indiscutibilmente responsabilità nella morte di Federico come ce le hanno quei magistrati che hanno firmato quei provvedimenti, come ce le hanno quegli psicologi che hanno seguito bambino, madre e padre sbagliando clamorosamente diagnosi. E tutto ciò attraverso la aberrante ideologia della PAS!

  1. Cosa ci azzecca, ad esempio, affermare che legittimare la diagnosi di PAS equivale a danneggiare le donne separate? Forse che i padri non possono essere colpevoli di indurre nei figli la sindrome?

Per definizione di chi l’ha ‘inventata’ la PAS si sviluppa esclusivamente nell’ambito delle separazioni/divorzi e, per l’appunto, affligge, nel 90% dei casi, le donne. Solo nel 2002 Gardner ci ripensa e spiega che “i padri hanno imparato dalle madri” e quindi essa colpisce ambedue i sessi in un rapporto di 1:1. Di fatto però nella pratica ‘clinica’ (sigh!) sono quasi sempre le donne colpite, altrimenti perché essa sarebbe altresì detta sindrome della madre malevola o sindrome di Medea?

  1. Forse perché le mamme -sempre buone, sempre oneste, come l’iconografia cattolica ci impone- non accusano mai di PAS gli ex?

Le mamme non sono affatto sempre buone, sempre oneste! Questa frase ed il tono ironico rivela tutto il pregiudizio contro le donne, anche senza voler fare gli psicoanalisti. Io non sono qui a fare una disamina delle caratteristiche del sesso femminile o di quello maschile….ma a far pulizia di una ideologia, la PAS, che di scienza non ha niente e che distrugge il nostro desiderio di vera Giustizia. Peraltro la dicitura ‘non accusano mai di PAS gli ex ?’  già risolve il caso. La PAS non è una malattia né un disturbo né un disordine del quale non si può essere accusati è, appunto, una ‘accusa di un comportamento’. E se è una accusa di un comportamento se la devono sbrigare magistrati ed avvocati, non medici e psicologi, e rifacendosi a fatti e comportamenti, non ad una falsa scienza che campeggia come melma nei Tribunali. Se la PAS fosse davvero una malattia, un disturbo, un disordine come è possibile che venga curata col carcere? Da quando il carcere è nei manuali di terapia medica!!!!

  1. E perché allora prevedere il carcere per chi induce la PAS danneggerebbe le sole donne?

Il carcere danneggerebbe chiunque venga ‘diagnosticato’ di tale finta condizione. Perché sarebbe una violenza inumana. E, nella pratica per l’appunto, si tratta di donne nella quasi totalità.

  1. Io avrò certamente la Sindrome dell’anti PAS, che deve essere a prognosi infausta perché non riesco a cambiare opinione, ma chi scrive questi articoli, di sicuro, ha la sindrome Gardneriana del prolisso e dell’autoreferenziato. Si continuano a ripetere in articoli lunghissimi le medesime cose. Si continuano a portare le medesime referenze ormai datate e già controbattute.

500 articoli, messi in una lunga lista uno dopo l’altro, al fine evidente di colpire il lettore, dimenticando di dire che si tratta di quanto citato da William Bernet nell’istanza per far entrare la PAS nel DSM [2]. Istanza che non è stata affatto accolta proprio perché i 500 articoli sono spazzatura. La PAS non è entrata nel novero delle malattie mentali umane perché non esiste e le prove portate a suo sostegno sono state giudicate NON SUFFICIENTI. La Scienza, ben più autorevole di me o del signore che mi cita, ha già risposto. E la risposta è definitiva! I proponenti hanno avuto 30 anni per organizzare uno studio serio e dimostrare l’esistenza della PAS. Non ci sono riusciti! Ora basta! Tempo scaduto.

Qui di nuovo vengono riproposte per mille e mille volte le medesime cose che la comunità scientifica ha già cassato. E voglio aggiungere che il libro di Bernet, da lui citato come la più completa bibliografia sulla PAS, è stato recensito in modo veramente negativo fino a concludere con un “ si invitano i lettori a non buttar via soldi per questo libro” [3]. Le autrici sostengono che

questa bibliografia, non importa quanto grande sia, non comprende studi scientifici, ricerche peer-review o validazione di tali supposizioni. … essa consiste in larga parte in opinioni non supportate e in report anedottali nel tentativo di giustificare la PAS/PAD come concetto legittimo, meritevole di inclusione in un manuale diagnostico ufficiale.

Il libro fallisce completamente nel fornire documentazione di ricerche empiriche a supporto di tale condizione o diagnosi ed è, invece, una lunga diatriba di una persona che promuove il suo proprio programma con referenze anedottali o non scientifiche. È comprensibile perché la PAS/PAD sia stata considerata ‘scienza spazzatura’ da molti Tribunali. Se questo libro è ritenuto la raccolta più esauriente di ‘evidenze’ a supporto di questa diagnosi, ci si domanda perché un Tribunale dovrebbe accettare questo tipo di testimonianza’.

E tutto questo pur a fronte della ‘considerevole’ bibliografia!

  1. Leggo inorridita che si porta a sostegno scientifico di una ipotesi le opzioni di assicurazioni private americane.

È la prima (e spero ultima) volta che lo vedo fare. Io dovrei pensare che è scientifico quello che una assicurazione ha deciso di mettere in pagamento??? Ma chi sono questi scienziati? Da quando la scienza fa il ragionamento inverso, invece di essere dimostrata da solidi dati scientifici e quindi andare a fondamento di scelte anche di assicurazioni private, sono le scelte delle assicurazioni private che dimostrano i dati scientifici… Ma per favore!!!

  1. Il DSM esprime solo il parere dell’associazione americana di psichiatria, e ne reca tutti i difetti e pregi. Chi vuol seguirlo lo segue e chi non vuol seguirlo non lo segue. Amen: non ha però alcun potere di dire cosa è diagnosticabile e cosa no.

Ma dico io ‘solo il parere dell’APA‘……..ma si sa di cosa si sta parlando? Si è a conoscenza di cosa sia una associazione scientifica come quella americana di psichiatria?

‘The American Psychiatric Association, founded in 1844, is the world’s largest psychiatric organization. It is a medical specialty society representing growing membership of more than 36,000 psychiatrists.  Its member physicians work together to ensure humane care and effective treatment for all persons with mental disorders, including intellectual  disabilities and substance use disorders. APA is the voice and conscience of modern psychiatry’ [4].

Il DSM ‘esprime solo’’chi non vuole seguirlo non lo segue. Amen’….. Il DSM è il manuale ufficiale delle malattie mentali dell’uomo. È fatto da uomini e dalla scienza allo stato attuale delle conoscenze e, come tale, può migliorare. Ma migliora passo passo secondo le scoperte e le maggiori conoscenze scientifiche di tutta una popolazione di studiosi, della scienza di tutto il mondo, non certo di un singolo che si sente Dio e che si inventa patologie inesistenti. Non siamo autorizzati a fare diagnosi non riconosciute dalla scienza ufficiale questo è! Il resto è stregoneria! Ma si ha la minima cognizione di cosa siano le cause di responsabilità professionale? Si sa che esiste un Codice Deontologico? Il Decreto Balduzzi? Si ha la minima conoscenza che nel praticare l’arte medica si debba attenersi a linee guida ed alla scienza ufficiale? Una tale affermazione non merita neanche risposta. La risposta compete agli ordini dei medici, non a me! Sappiano però i lettori che è finita l’epoca in cui un medico era lo stregone del villaggio e con alchimie, intrugli e danze della pioggia curava i malati…oggi esiste la scienza ed a questa, ed alla più aggiornata, un medico deve attenersi. E con grande attenzione e prudenza. Se ritenete di avere avuto un danno da un medico che faceva lo stregone avete ottime probabilità di successo in tribunale in una causa di risarcimento. Diagnosticare malattie al di fuori della Scienza ufficiale può avere notevoli conseguenze medico-legali.

  1. La posizione dei procuratori americani.

Si è detto come Gardner abbia costruito il suo impero citando e ricitando sé stesso, in un eterno ragionamento circolare fatto per obnubilare le menti, facendo antiscienza e referenziando come credibile ciò che solo lui stesso riteneva credibile, o voleva far credere agli altri, autodefinendosi professore di una università che ne ha immediatamente recusato il nome appena morto etc ed i suoi sostenitori continuano con la medesima solfa. La posizione dei procuratori e magistrati americani è ben chiara e non solo per l’articolo del 2003 [5] della Fields e della Rivera Ragland. In questo articolo non solo si nega la PAS/PAD ma la si condanna proprio per i nefasti effetti che il suo uso può determinare ed ha determinato: la gravissima lesione dei diritti civili di donne e bambini e l’imbavagliamento della giustizia soprattutto penale.

‘PAS is an unproven theory that can threaten the integrity of the criminal justice system and the safety of abused children’. ‘La PAS è una teoria non provata che può minacciare l’integrità del sistema di giustizia penale e la sicurezza dei bambini abusati’.

Ed il tentativo dei sostenitori italiani della PAS di screditare le autrici è ridicolo. Ammesso che esse siano due ragazze appena laureate, non lo so né mi interessa né ho il tempo di cercare nella loro vita, l’importante è cosa hanno scritto ed il lavoro che hanno prodotto. Il loro lavoro è fatto talmente bene che ha indotto i procuratori americani a pubblicarlo a pieno titolo nel solo sito web del National District Attorneys Association. Questo conta. Non è che un giovane per definizione lavora male. È certo che quello che qualunque studioso scrive e produce deve essere accettato e sostenuto dalla comunità cui appartiene sia essa scientifica, giuridica o quello che è. E come se non bastasse, ed in questo la disinformazione dolosa che i sostenitori della PAS/PAD fanno è quasi criminale, nel 2004, poi confermato nel 2006 è stata pubblicata la Guida dei Magistrati americani del National Council of Juvenile and Family Court Judges alle CTU nei casi di custodia dei bambini che ha spazzato via la PAS/PAD negandola totalmente e mettendo in guardia i Magistrati dal suo utilizzo.

Si aggiornino i sostenitori della PAS! Oppure anche di cosa pensa il più grande organismo americano di giudici di famiglia e di minori non ci interessa niente a noi illuminati? Forse anche della loro guida non ci importa, ‘ognuno fa come vuole e amen‘!

  1. Si cambi gentilmente quel ‘a negare la PAS sono rimasti in pochi’ in un ‘a negare la PAS iniziano ad essere diversi’ perché, in diversi, abbiamo compreso ora l’enormità di quello che era accaduto nei Tribunali.

Del resto, mentre molti ‘esperti’ erano a farsi le propri ‘opinioni’ nei Tribunali a suon di onorari di CTU/CTP, noi poveretti eravamo in ospedale con i nostri miseri stipendi a curare le malattie vere, quelle del DSM e dell’ICD, con medicine vere e percorsi terapeutici accreditati dall’intera comunità scientifica. Non ‘supporti psicologici’ ordinati da un Giudice MAI esplicitati in termini di ’cosa, quanto e come’, codificati e validati. Solo ora ci siamo accorti cosa sia accaduto nei Tribunali e di cosa essi siano diventati, grazie a finti ‘esperti’, luoghi di finte diagnosi e di finte terapie, finte ma obbligatorie, perché ordinate da Giudici e che si pongono in totale antitesi con la medicina vera, che è quella delle EVIDENZE. Ma la presa di coscienza va avanti a tutta forza e verrà il tempo del risarcimento del danno, che, nel caso di un bambino strappato ad un genitore protettivo per consegnarlo ad un abusante o, al meglio, un incapace o un egoista, nel caso di un genitore protettivo allontanato, o, come richiesto da Hunziker e Bongiorno incarcerato, sarà valutabile in somme enormi. Un danno enorme di questo tipo quanto verrà pagato? I medici legali dovrebbe sapere di cosa parlo.

 

E con questo…credo di aver risposto!!!

 

PS – Mi sento ‘collega’ di chi pratica la medicina delle evidenze, di chi sa cosa è la Cochrane e di chi si aggiorna su PUB MED e su EMBASE, di chi si rifà alle posizioni ufficiali delle Società Scientifiche più accreditate rispettandone lo spessore scientifico e deontologico, di chi sa distinguere uno studio serio da una baggianata, di chi conosce le Linee Guida e fa scelte terapeutiche in accordo con esse, di chi sa cosa sono gli studi osservazionali, sperimentali, caso controllo, le meta-analisi, le review, di chi ha capito come si legge il DSM V o l’ICD 10, di chi vede tutti i giorni decine di bambini in ambulatorio, di chi cerca sempre e comunque il conforto dei colleghi, di chi discute i casi in interminabili giri del mattino, di chi, se la terapia non sorte l’effetto, reindirizza le cure sempre e solo nell’unico interesse: quello del paziente!

[1] Timothy M. Houchin et al. The Parental Alienation Debate Belongs in the Courtroom, Not in DSM-5. J Am Acad Psychiatry Law 40:127–31, 2012

[2] Bernet, W. (2010). Parental alienation, DSM-5, and ICD-11. Springfield, IL: Charles C. Thomas.

[3] M. Brianna Pepiton et al.  Is Parental Alienation Disorder a Valid Concept? Not According to Scientific Evidence. A Review of Parental Alienation, DSM-5 and ICD-11 by William Bernet. Journal of Child Sexual Abuse, 21:244–253, 2012

[4] http://www.psychiatry.org/about-apa–psychiatry

[5] http://www.ndaa.org/ncpca_update_v16_no7.html