La violenza contro le donne – 6 giugno 2013

in 10 minuti…..dagli ostacoli all’interruzione di gravidanza, alla medicina materno-fetale, al consenso/permesso alle cure del proprio bambino, al diritto di crescerlo, educarlo, custodirlo, ai sequestri dei bambini….le molte facce della violenza contro le donne…

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Il buon medico non obietta. Roma, 6 giugno 2013

ecco la registrazione di tutti gli interventi…

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Commissione Finalmente liberi….18 agosto 2013

Negare la violenza domestica, negare che il conflitto sia spesso alimentato e voluto da UN ex-partner e non da entrambi, negare che i figli siano il miglior strumento per continuare a violentare la ex-moglie non è degno di un paese civile, dell’ordinamento di un paese democratico che rispetta e tutela i diritti civili delle persone.

Significa condannare a morte e a violenza ancora donne e bambini…..

http://www.youtube.com/watch?v=VlL7kmkUS1Y

Lettera aperta al Sindaco di Firenze, Matteo Renzi

Gentile Signor  Sindaco,

l’anno scorso, proprio oggi, subivo un gravissimo furto domiciliare. In poco più di un’ora mi è stata svaligiata la casa senza buttare all’aria niente, andando precisi negli unici tre posti nei quali, da sempre, tenevo gli oggetti di valore, ed andandosene senza neanche, quasi, lasciare traccia. Certamente ci tenevano d’occhio chissà da quanto e chissà da quanto tempo pianificavano questa azione, hanno atteso che si uscisse per agire indisturbati. Non ci siamo mai riprese! Continua a leggere

Non chiamateli padri

 

Altri due bambini uccisi da un uomo che vuole punire la moglie! Davide ed Andrea, 12 e 9 anni, belli come il sole!

In effetti questa è una violenza molto più raffinata dell’uxoricidio. Cosa c’è di peggio per una madre che sopravvivere ai propri figli!

Non si parli di fatalità, di evento imprevisto e imprevedibile. Anche quest’uomo, come altri, preannuncia il suo gesto, a suon di sms, mail, telefonate, affermazioni pubbliche:

Novembre 2010 «Mi dispiace per i miei figli ma a questo punto della vita non ho più niente da perdere» Maggio 2011 «Non ho voluto io tutto questo. Ve ne accorgerete». 5 Giugno 2012 «Me la prendo con i tuoi bambini» 23 giugno «Ammazzo te e i tuoi figli. L’unico punto per farti del male è fare del male ai tuoi figli. Adesso me li porto via per 15 giorni al mare e tu non li vedrai mai più. Li ammazzo». «Avrai pace solo quando sarai sottoterra», «E’ inutile che continui a fare denunce e andare dai carabinieri. Arriverò io prima di loro» «Non ci sarà nessun divorzio, Ci sarà un funerale».

Ma cosa deve fare una belva umana per dichiarare le sue intenzioni! Continua a leggere

Ed ecco gli psicologi…La SAP teoria inadeguata e pericolosa.

Finalmente arrivano. E questo è importante.

http://www.ordinepsicologilazio.it/h_rassegna_stampa/h_dicono_di_noi/pagina672.html

“Applicata alla gestione delle vicende che abbiamo citato, questa teoria ha mostrato tutta la sua inadeguatezza e, per molti aspetti, la sua pericolosità. Allo stesso tempo, la comunità scientifica si è sollevata in modo chiaro e vigoroso contro l’uso indiscriminato della Sap e la recente sentenza della Corte di Cassazione si è mossa nella direzione di chi vuole drasticamente ridimensionarne l’utilizzo”

Finalmente gli psicologi!

Il cerchio si stringe. La comunità scientifica rigetta la PAS. Sempre più i professionisti si pronunciano, ufficialmente. Quanti morti questa diagnosi sciagurata ha seminato nel suo cammino. Quanti dolori e quante disgrazie. La PAS è, forse, il maggior danno iatrogeno causato dagli psicologi/psicoterapeuti/medici impegnati nelle consulenze tecniche nei Tribunali.

Gli psicologi tornano sul tema dell’ascolto del bambino, ed a ragione. E’ impensabile continuare in questo atteggiamento autoritario di disprezzo del bambino, della sua dignità, del suo essere persona, contro i fatti e le evidenze, contro il contesto in cui vive. Molte cause giacenti o archiviate nei Tribunali dovranno prendere un nuovo corso. Ed i bambini vanno liberati e risarciti!. Esattamente come per tutti gli errori diagnostici, quelli che quotidianamente vengono discussi nei Tribunali. Il problema è il prezzo del danno esistenziale: quanto vale un infanzia maltrattata? quanto vale la separazione dalla mamma, da tutti gli affetti? la istituzionalizzazione forzata?

 

Dal bambino “persona” del mondo della medicina e dell’istruzione al bambino “oggetto” del mondo giuridico

http://www.blogtaormina.it/2010/11/23/genitori-carcerati-per-amore/21, 504

A volte si leggono storie strane. così strane che si pensa “sarò io che non ho capito, perché non è possibile!”

Tutte le volte che leggo informazioni riguarda a questa storia, la storia di Stella, trovo che i genitori hanno un passato con la droga, trovo che ci sono carabinieri che hanno fatto irruzioni per trovare droga (e non l’hanno trovata…pare!), trovo che per ben due volte abbiano preso (per favore ..la parola rapito…lasciamola ai sequestratori, non a due genitori!!! qui non si sa il rapitore chi è!) la propria figlia contro un provvedimento di un giudice, poi trovo anche che come due “bietole” (?), si sono subito fatti convincere a riconsegnarsi, e forse quindi tanto cattivi non erano….Si! Forse è sbagliato. Ma il buon Dio ha detto chi è senza peccato scagli la prima pietra. Io non sono sicura che agirei diversamente se mi portassero via una delle mie figlie! Preferisco non esprimermi. Forse farei molto di più, me la riprenderei e scapperei più lontano possibile senza dar retta a nessuno. E’ questo il reato? Levare la propria figlia da un istituto di suore. Che ci fa una bimba di 5 anni tra le suore, in un istituto che è fatto per pregare, mica per crescere i bambini. Capisco un orfano e per un periodo limitatissimo, giusto il tempo di trovargli una nuova famiglia, perché è la famiglia il fondamento della società, la culla del cucciolo d’uomo, mica un istituto di suore che li “cureranno” bene, ma non sono una fmiglia. Se il bambino ha babbo, mamma ed anche una nonna, che, a vederla e sentirla non sembra mica così malvagia, che ci fa Stella là? Forse perché se la nonna ha avuto un figlio con problemi di droga, forse non è stata una grande madre, e allora con meno probabilità sarà una brava nonna? Anche questo è un pregiudizio. Chiunque può avere un figlio che si imbatte in quel macello che è la tossicodipendenza, anche il migliore genitore. E poi, pare, una nuova famiglia affidataria, che va bene, se non ci sono genitori o parenti vicini, ma se ci sono? Che c’entrano loro nella vita della bambina? Ora vorrei sapere dove sta il bandolo della matassa. Forse non siamo informati! Ma vorremmo sapere in cosa i genitori non supplivano ai bisogni della bambina? Era al freddo? Denutrita? Senza cibo? Sporca? In pericolo di vita? Picchiata? O peggio? Perché non ce lo dicono? Se ci spiegano ci tranquillizziamo e smettiamo di avere paura dei sequestri di stato. Se non vi erano questi aspetti, che c’entra punire la bambina togliendola ai suoi affetti perché la mamma e il babbo in passato hanno avuto problemi di droga? O perché hanno gravissimamente contravvenuto ad un provvedimento di un giudice! Cosa che comunque è già successiva alla decisione di estirparla dalla sua famiglia. Ma anche in questo caso: che c’entra la bambina? Perché questa pena inflitta a lei? Su quale studio scientifico si è basata la decisione di quel tribunale di levare una bambina alla famiglia col presupposto evidentemente che la stessa stesse meglio in un istituto di suore? Quale è il ragionamento su cui si basa la motivazione del giudice? Bisogna motivarli i provvedimenti e se sono così gravi motivarli bene. Se i genitori hanno ATTUALMENTE problemi di droga questo non riguarda la bambina, se la curano e amano; se ci sono reati passati, questo non riguarda la bambina. Se ci sono state disubbidienze a provvedimenti del giudice, questo non riguarda la bambina etc. In tutte queste situazioni se i genitori hanno sbagliato, la decisione del Tribunale deve punire il genitore, non la bambina. Non basta il caso Serena Cruz per rendersi conto dell’errore giudiziario? Di quanto male una sentenza ha potuto fare alla bambina, al fratello, ai genitori, alle due successive famiglie affidatarie.  I giuristi non riescono a distinguere il bambino come persona da un “oggetto” dei suoi genitori. e per punire loro glielo portano via! come se il bambino non fosse una persona. Non riescono a trovare un sistema per punire i genitori dei loro errori mantenendo la tutela del prioritario interesse del bambino che è innanzitutto quello di vivere in seno alla propria famiglia. E, per punire i genitori (in questo caso, più spesso le mamme quando sole) levano loro i figli. In effetti impartendo la punizione più atroce dopo la pena di morte, per i genitori ma anche per il bambino, o forse anche prima di questa: il distacco forzato dalla propria famiglia! Una tortura atroce, degna delle deportazioni e dei campi di concentramento, che deve diventare motivo di risarcimento, con un danno quantizzabile vicino a quello della morte, il 100%!